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Martedì 28 aprile, in Brasile è stato registrato, per la prima volta, il record di morti in un solo giorno, 474, superando così la Cina nel numero di casi e morti.
Quando un giornalista ha fatto presente la questione al presidente Jair Messias Bolsonaro, lui ha risposto: “E quindi? Mi dispiace. Cosa dovrei fare? Mi chiamo Messias ma non faccio miracoli”
È stato fortemente criticato per questa sua affermazione da altri politici. Ci sono state anche numerose proteste, come i famosi “panelaços”, le persone che sbattono pentole e tegami alle finestre, molti hanno condiviso foto di fosse comuni nella regione di Manau, nella regione dell’Amazzonia.
Il 3 maggio sale a 97.000 il numero di casi positivi, quasi a 41.000 quello dei ricoverati e 6.700 i morti. Mentre solo domenica morti erano circa 4000.
Uno studio pubblicato questa settimana dall’Università di San Paolo, una delle più prestigiose del Brasile, stima che, considerando i casi non registrati, il totale degli infetti raggiungerebbe quasi 1,2 milioni di positivi, 16 volte il numero di dati ufficiali.
Un altro studio, rilasciato sempre questa settimana dall’Imperial College di Londra, dimostra come il Brasile abbia il tasso di contagio più alto tra i 48 paesi analizzati. In molti paesi, per allentare le misure restrittive, si considera che il tasso debba scendere sotto l’1, mentre in Brasile è stimato a 2,81.
San Paolo è l’epicentro dell’epidemia, con il maggior numero di casi, seguito poi da Rio de Janeiro, ma ci sono altre regioni in situazioni critiche, come Ceará, Pernambuco e Amazonas, nel nord e nel nord est del paese.
A Rio è stato raggiunto il 93% della capacità delle terapie intensive negli ospedali pubblici. Dei nove ospedali da campo promessi dall’autorità pubblica, solo uno è stato aperto. Il governo spera di aprirne altri due nel corso delle prossime settimane. I rimanenti cinque potrebbero aprire senza respiratori.
Inoltre, questa settimana, l’Agenzia Nazionale di Sorveglianza Sanitaria (Anvisa) ha approvato la vendita dei test rapidi nelle farmacie ed è previsto che siano disponibili dalla metà di maggio.
A Rio, le misure di isolamento sono estese fino al 15 maggio. A San Paolo fino al 10. Questo non significa che vengano rispettate. Lo scorso venerdì era festivo e, almeno qui a Rio, si sono formati ingorghi sulle strade che portano alle spiagge, come a Buzios.